fbpx

6Magazine

Il Font: perchè il Comic Sans non è accattivante

Il Comic Sans nonostante il suo aspetto fumettoso ed infantile ha superato i 25 anni di vita.

Fu creato nel 1994 e pubblicato nel 1995, diventando da subito uno dei font più popolari. Il suo creatore fu il designer Vincent Connare padre anche di un altro font molto usato e conosciuto il Trebuchet e collaboratore per la creazione del font Verdana.

Questi caratteri tipografici divennero i 3 più noti tra i font di sistema e proprio per il fatto che furono messi a disposizione di tutti, sono diventati anche la disperazione e lo sgomento dei designer professionisti per l’abuso e l’uso improprio che ne viene fatto.

Il Comic Sans: la kryptonite del Designer.

Il Designer è una persona ricettiva e molto sensibile, ci sono cose che lo turbano nel profondo dell’animo, oltre alla parola “accattivante”, il Comic Sans è un’altra di queste.
Ecco alcune ragioni per cui questo font è odiato dai designer:

  • Lo spessore delle lettere è sempre uguale. Anche in un altro font amatissimo come l’Helvetica lo spessore è lo stesso, ma in questo caso sono state operate delle piccole correzioni per migliorare la leggibilità e la distribuzione dei pesi. Per il Comic Sans no e questo porta ad avere una mancanza di equilibrio che rende la lettura più faticosa.
  • La distanza fra le lettere non è armonica, questo fa si che il font sia difficilmente utilizzabile per un claim o per la stesura di un testo. Le lettere furono studiate singolarmente, senza pensare a come avrebbero interagito l’una con l’altra. Se il Comic Sans fosse stato utilizzato per come era stato pensato, ovvero per frasi brevi principalmente nei fumetti, sarebbe andato tutto bene. Nel momento in cui il font è stato reso disponibile a tutti, le pagine di Word di qualsiasi realtà si sono riempite di Comic Sans.
  • L’uso improprio che ne viene fatto. Molto spesso il font è utilizzato in contesti che necessiterebbero un approccio più serio e professionale. Sicuramente il contesto di utilizzo più adatto è quello di un fumetto o dell’invito al compleanno di un figlio…ma anche per quello eventualmente esistono  alternative molto più valide.

L’importanza della scelta del Font.

Non voglio dire che sia un font da non utilizzare mai (anche se un pò lo penso), ma che sicuramente è importante capire il contesto ed il pubblico al quale ci rivolgiamo. La sua natura scherzosa non si sposa con la professionalità e la competenza che deve trasmettere un’azienda. Se vi rivolgete ad un designer professionista sicuramente ve lo sconsiglierà e non lo sceglierà per la vostra comunicazione aziendale.

Negli anni mi è capitato di vedere il Comic Sans ovunque, anche in grandi realtà strutturate su brochure, documentazione, cartellonistica e molte altri strumenti istituzionali. Il Font che scegliamo per la Comunicazione aziendale o per un progetto deve essere una scelta ponderata e studiata. Dobbiamo tener conto dell’autorevolezza che vogliamo dare all’azienda ed alla percezione che i clienti dovrebbero avere di essa: è uno degli aspetti più importanti per strutturare un buon progetto di brand identity.

Per questo è sempre meglio rivolgersi a dei professionisti, ma se abbiamo bisogno di creare un documento velocemente, nei nostri computer ormai troviamo già preinstallata una serie di font standard: Arial, Times New Roman, Verdana, Sans Serif… Anche se non all’avanguardia o modernissimi, sono sicuramente una valida alternativa molto più professionale al nostro odiato Comic Sans.

La tua Azienda comunica in maniera corretta?
Clicca qui e fissiamo un appuntamento gratuito, lo vedremo insieme.

Ilaria Falchini

Ilaria Falchini

Ciao, sono Ilaria sono una creative designer e condividerò con voi la mia passione per la comunicazione, la grafica e tutto ciò che è creativo.

Condividi l'articolo

Facebook
LinkedIn
Telegram
WhatsApp
Email

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Sfoglia le categorie

Condividi 6Magazine

Facebook
LinkedIn
Email
WhatsApp

Vuoi rimettere mano alla tua comunicazione?